giovedì 12 gennaio 2012

sul congiuntivo

Trovato in giro nel web (di cui lascio riferimento)... buona lettura.
 
10 Maggio 2000    scrivimi@mauriziopistone.it    strenua nos exercet inertia    Hor.

La lingua alla moda

A che cosa serve il congiuntivo? Non sarebbe ora di eliminarlo?

1. Il congiuntivo è una complicazione inutile?

Il congiuntivo è una complicazione, che quasi sempre potrebbe essere eliminata. Come le declinazioni, che nel passaggio dal latino alle lingue romanze sono scomparse. Come il passato remoto - infatti noi in Piemonte ce la caviamo benissimo senza. Come il futuro, che mi dicono non esista in alcuni dialetti meridionali.
Si sono eliminate - si possono eliminare molte complicazioni. Ma il risultato è una semplificazione?
Nei fatti, non esiste una lingua più semplice di un'altra. Francamente non credo che l'italiano sia più semplice del latino, né che il piemontese sia più semplice dell'italiano. Così come possiamo elencare le forme grammaticali del latino che l'italiano ha perso, è facile ricordare le caratteristiche che l'italiano ha e che il latino non conosceva. Per limitarci al sistema verbale: il condizionale; i molteplici usi del riflessivo si; i vari modi per esprimere l'aspetto dell'azione, a partire dalla forma stare + gerundio, ecc.
È possibilissimo (è in gran parte vero), che la sensibilità linguistica dell'italiano contemporaneo senta come inutile l'uso del congiuntivo; o per meglio dire, che non si avvertano più le sfumature di significato che il congiuntivo permette(va) di distinguere. È significativo, e merita di per sé una riflessione, il fatto che non si senta più il bisogno di segnare la differenza tra l'oggettività (so che è così) e la soggettività (credo che sia così).
Ma, poiché nessuna lingua vive senza sfumature di significato, allora dovremmo chiederci quale altra complicazione sta introducendo, al posto del congiuntivo, l'italiano parlato contemporaneo; complicazione che forse ora ci appare come semplice sgrammaticatura, o ridondanza, o caricatura, ma che, una volta stabilizzatasi nella lingua comunemente usata, forse la caratterizzerà sul piano espressivo ed estetico.
I vari intercalari comunque, praticamente, magari, un attimino, giustamente, ecc. che noi troviamo fastidiosi, appunto perché inutili (a che servono?), non esprimono forse, nel loro modo inetto e balbettante, uno sforzo per caricare la lingua di un'espressività che non si sa in quale altro modo tirar fuori - di sottolineare (comunque), di attenuare (un attimino), di rendere soggettiva l'azione (magari) o oggettiva (giustamente, praticamente)?
Chissà che la grammatica del 2000 non contemplerà le regole per il corretto uso di "un attimino"?
(Per ora, preferisco tenermi stretto al congiuntivo).